Scrittore belga. Uno dei massimi rappresentanti del movimento simbolista belga,
ne diffuse le teorie e le opere attraverso le pagine della rivista "La
Wallonie", da lui fondata a Liegi nel 1886, e di saggi critici quali
Propos
de littérature (1894),
Stéphane Mallarmé, un
héros (1899),
Emile Verhaeren, poète de
l'énergie (1933). Il Simbolismo rappresentò per lui l'inizio
di una nuova era della poesia, in quanto, mediante il concetto di simbolo,
veniva superata la distinzione tra mondo sensibile e mondo immateriale.
Trasferitosi a Parigi, entrò in contatto con Mallarmé, del quale
imitò lo stile in
Chantefable un peu naive (1891),
Clartés (1901),
La flamme immortelle (1924). La sua
produzione comprende, oltre alle composizioni poetiche e ai saggi critici, anche
l'opera in prosa
Contes pour les enfants d'hier (1908) (Ougrée,
Liegi 1866 - Ixelles, Bruxelles 1945).